NOTIZIE/ NEWS - Pasqua 2006

Pasqua 2006: i presenti al tradizionale rito mattutino riscaldati dal sole e dal lieto finale

Le foto della corsa

(18 aprile 2006)

Madonna che "véle", la corsa è andata bene
La tensione degli spettatori coronata da commozione e applausi
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di Neomisio Bonaventura
INTRODACQUA, PASQUA 2006 - Un brusio continuo. La tensione della folla sale. Dopo le 12, dal fondo della piazza si intravede l'effige della Madonna avvolta nel suo manto nero di dolore.
Al segnale convenuto improvvisa inizia la corsa dei portatori e della statua: anche nella mattina di Pasqua del 2006 la tradizione della "Madonna che véle" si
è rinnovata, immagini di gesti sempre uguali che si perpetuano da decenni.
Un'attesa lunga un anno che brucia tutte le emozioni nell'arco di una corsa lunga solo una manciata di secondi: giusto il tempo dato ai quattro portatori, tutti giovani, di attraversare in corsa la "piazza" del paese, ognuno sulla spalla il bastone che sostiene la statua della Vergine trasportata in una vera e propria corsa che la ricongiunge all'immagine del Figlio risorto.
L'emozione di questa corsa è forte e spezza l'atmosfera carica di tanta aspettativa degli spettatori; tutti in attesa del compiersi di un evento sentito nel fondo dell'animo dai credenti ma che coinvolge anche molta altra parte del paese. Tutti gli spettatori, comunque, sono con il fiato sospeso. Inizia la corsa e da questo momento fino all'arrivo gli attimi e l'attesa sembrano  dilatarsi: tutti gli sguardi si fissano sulla statua in corsa nell'attesa e nella speranza che compia dritta l'intero tragitto verso l'immagine del Cristo risorto. La paura della caduta viene esorcizzata anche dagli sguardi rivolti ai quattro portatori
con la mantella color porpora e la tunica bianca: si vuole quasi dare più vigore ai muscoli delle loro gambe, più slancio alle loro falcate e più precisione ai movimenti in sincrono.
Anche quest'anno la corsa si è conclusa positivamente. La fiducia di chi ha delegato il compito osservando il rito è stata ben riposta e la felicità ha scacciato la tensione: la gioia dei presenti sale e si mescola agli applausi ed alle lacrime scese sulle guance specie dei più vecchi. Le grida di incitamento che come sempre accompagnano la corsa si sovrappongono alle note della banda musicale che iniziano improvvise e sottolineano il momento di festa.
Il sole e un gradevolissimo tepore riscaldano ancor più gli spettatori.
Dopo la corsa è la volta del rito dei saluti reciproci tra quanti hanno assistito alla scena; quindi il ritorno alle case per il pranzo della festa a completamento della giornata in cui Introdacqua ricorda col suo rito la lieta Novella.
Sperando che il significato simbolico di comunione e di unione di questo giorno non resti legato alla Pasqua ma che illumini tutti da qui al prossimo anno.