ROMA - Uno schema di disegno di legge
per la tutela dei comuni montani è stato varato dal Consiglio dei ministri: se
tutto filerà liscio, entro quest'estate dovrebbe diventare legge, dopo il parere
della Conferenza unificata Stato-Regioni e istituzioni locali.
Il progetto
introduce il concetto di "Comuni ad alta specificità montana", che saranno
identificati in base a vari parametri.
Non più solo l'altitudine, ma anche
distanza dai servizi (poste, scuole, pronto soccorso, stazione ferroviaria,
strade di grande comunicazione), indice di spopolamento e reddito pro capite dei
residenti. Ad essere sostituite saranno le norme inserite nella legge numero 94
del 1997
in cui si dà priorità alla "revisione delle procedure finanziare relative ai
programmi di intervento nelle aree depresse del Paese, nonché a quelle relative
ai programmi di intervento nelle aree montane".
L'intento della riforma dovrebbe
essere di dare opportunità e sostenere chi sceglie di vivere, o resta a vivere,
in montagna, attraverso la valorizzazione dei singoli comuni e delle aree
circostanti. In tal modo, si realizzerebbe anche la tutela ambientale contro
eventuali dissesti o disastri idrogeologici. In soldoni, l'ambizione sarebbe
quella di invertire il trend dello spopolamento, sostenendo un territorio che
costituisce il 60 per cento della superficie dell'Italia e cinquemila dei circa
novemila
comuni italiani. |
Immagine di dissesto idrogeologico
La nuova legge sui comuni
di montagna prevede
piani di prevenzione
e di recupero ambientale
(foto tratta da "Quaderni valtellinesi")
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