L'occupazione nel 2003
secondo l'Isfol. - L'anno 2003 ha fatto
registrare un bilancio positivo per il mercato del lavoro: 225.000 occupati in media in più
rispetto al 2002; la crescita, però, ha toccato marginalmente il Sud dell'Italia
che raggranella solo il 4,9 per cento del totale, con un guadagno di 11.000
posti di lavoro.
I dati emergono Rapporto annuale dell'Isfol, l'Istituto per la formazione
professionale dei lavoratori. L'occupazione è
aumentata dell'1% soprattutto per i nuovi posti a tempo
indeterminato (+178.000). Al Nord, col 64%, gran parte della nuova occupazione
(+144.000); il 31,1% al Centro (+70.000 posti) ed il 4,9% al Sud (+11.000).
Crescono i posti 'fissi'. L'incremento occupazionale ha
avvantaggiato soprattutto la componente femminile (128.000
dei nuovi posti, pari a un +1,6%) rispetto a quella maschile
(+97%, pari allo 0,7% in più), ma anche quella anziana
(+152.000 nella sola classe 50-59 anni). Se comunque si
allunga la vita lavorativa, la fascia di età dei 55-64 anni
lavora ancora troppo poco rispetto agli obiettivi di Lisbona
(il 30%, contro il traguardo del 50% previsto per il 2010). Il
lavoro fisso (a tempo pieno e indeterminato) riguarda circa
due occupati su tre, in linea con l'Europa, mentre il lavoro
indipendente è molto al di sopra della media europea con sei
milioni di occupati, pari al 27% del totale. Il part-time è
in leggera crescita (+10.000 unità) grazie alla crescita del
fenomeno tra le donne (+51.000 che ha compensato il calo tra
gli uomini) nel Nord. Si conferma l'aumento per il
lavoro parasubordinato.
L'economia abruzzese vista dalla Banca d'Italia. -
Nel 2003 in Abruzzo ristagno in tutti i settori,
specie in agricoltura e nell'industria: nella prima una contrazione della
produzione anche per la prolungata siccità, mentre nella seconda è proseguita la
fase di debolezza della domanda. Il quadro emerge dalle studio sull'andamento
dell'economia abruzzese presentato all'Aquila dalla Banca d'Italia. Si rileva
una crescita (1,3%) degli occupati, per il quarto anno consecutivo, specie per
la componente femminile (+3,2%) e i lavoratori indipendenti (+1,6%). Gli
occupati con contratto a tempo determinato e a tempo parziale sono aumentati
rispettivamente del 2,9% e del 9,5%. Nella media dell'anno, il tasso di
disoccupazione è sceso dal 6,2% del 2002 al 5,4% (-0,8%) ma è tornato a crescere
nel gennaio scorso, rimanendo sempre su valori inferiori alla media italiana e
molto distanti da quelli delle regioni del Sud. Nel settore industriale, alla
luce dell'andamento negativo delle esportazioni, diminuite del 2,5%, il
fatturato nel manifatturiero ha sensibilmente rallentato la crescita, passata
dal 2,4% del 2002 allo 0,7% del 2003 (-1,7%).
Prestiti bancari. - Secondo
Bankitalia i prestiti alle famiglie abruzzesi hanno fatto registrare nel 2003
una crescita sostenuta, pari all'11,7%, e sono stati destinati prevalentemente
all'acquisto di abitazioni e bene durevoli. A livello generale, il tasso di
crescita dei prestiti bancari in Abruzzo è stato del 9%, un punto in meno del
2002. Il rallentamento è stato determinato dalla dinamica dei prestiti alle
imprese del settore tessile e del terziario. Secondo lo studio, in un momento di
incertezza sull'andamento futuro dei mercati, le famiglie abruzzesi hanno
privilegiato le attività liquide, in particolare sui conti correnti. Tra le
altre attività finanziarie, solo i fondi comuni hanno registrato un incremento
rispetto all'anno precedente. Il tasso medio sui prestiti bancari a breve
termine è sceso dello 0,4%, ed è fissato al 6,5%. La qualità del credito è, nel
complesso, peggiorata. |