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RASSEGNA STAMPA - 2004 

La regione al vertice, ma dei più poveri. Occupazione in crescita; corsa ai beni durevoli (10 giugno 2004)
2003, bilanci in chiaroscuro. Abruzzo maglia rosa nel Sud
Secondo Bankitalia c'è un ristagno in agricoltura, industria e manifatturiero
di Neomisio Bonaventura

L'occupazione nel 2003 secondo l'Isfol. - L'anno 2003 ha fatto registrare un bilancio positivo per il mercato del lavoro: 225.000 occupati in media in più rispetto al 2002; la crescita, però, ha toccato marginalmente il Sud dell'Italia che raggranella solo il 4,9 per cento del totale, con un guadagno di 11.000 posti di lavoro.
I dati emergono Rapporto annuale dell'Isfol, l'Istituto per la formazione professionale dei lavoratori. L'occupazione è aumentata dell'1% soprattutto per i nuovi posti a tempo indeterminato (+178.000). Al Nord, col 64%, gran parte della nuova occupazione (+144.000); il 31,1% al Centro (+70.000 posti) ed il 4,9% al Sud (+11.000). Crescono i posti 'fissi'. L'incremento occupazionale ha avvantaggiato soprattutto la componente femminile (128.000 dei nuovi posti, pari a un +1,6%) rispetto a quella maschile (+97%, pari allo 0,7% in più), ma anche quella anziana (+152.000 nella sola classe 50-59 anni). Se comunque si allunga la vita lavorativa, la fascia di età dei 55-64 anni lavora ancora troppo poco rispetto agli obiettivi di Lisbona (il 30%, contro il traguardo del 50% previsto per il 2010). Il lavoro fisso (a tempo pieno e indeterminato) riguarda circa due occupati su tre, in linea con l'Europa, mentre il lavoro indipendente è molto al di sopra della media europea con sei milioni di occupati, pari al 27% del totale. Il part-time è in leggera crescita (+10.000 unità) grazie alla crescita del fenomeno tra le donne (+51.000 che ha compensato il calo tra gli uomini) nel Nord. Si conferma l'aumento per il lavoro parasubordinato.
L'economia abruzzese vista dalla Banca d'Italia. - Nel 2003 in Abruzzo ristagno in tutti i settori, specie in agricoltura e nell'industria: nella prima una contrazione della produzione anche per la prolungata siccità, mentre nella seconda è proseguita la fase di debolezza della domanda. Il quadro emerge dalle studio sull'andamento dell'economia abruzzese presentato all'Aquila dalla Banca d'Italia. Si rileva una crescita (1,3%) degli occupati, per il quarto anno consecutivo, specie per la componente femminile (+3,2%) e i lavoratori indipendenti (+1,6%). Gli occupati con contratto a tempo determinato e a tempo parziale sono aumentati rispettivamente del 2,9% e del 9,5%. Nella media dell'anno, il tasso di disoccupazione è sceso dal 6,2% del 2002 al 5,4% (-0,8%) ma è tornato a crescere nel gennaio scorso, rimanendo sempre su valori inferiori alla media italiana e molto distanti da quelli delle regioni del Sud. Nel settore industriale, alla luce dell'andamento negativo delle esportazioni, diminuite del 2,5%, il fatturato nel manifatturiero ha sensibilmente rallentato la crescita, passata dal 2,4% del 2002 allo 0,7% del 2003 (-1,7%).
Prestiti bancari. - Secondo Bankitalia i prestiti alle famiglie abruzzesi hanno fatto registrare nel 2003 una crescita sostenuta, pari all'11,7%, e sono stati destinati prevalentemente all'acquisto di abitazioni e bene durevoli. A livello generale, il tasso di crescita dei prestiti bancari in Abruzzo è stato del 9%, un punto in meno del 2002. Il rallentamento è stato determinato dalla dinamica dei prestiti alle imprese del settore tessile e del terziario. Secondo lo studio, in un momento di incertezza sull'andamento futuro dei mercati, le famiglie abruzzesi hanno privilegiato le attività liquide, in particolare sui conti correnti. Tra le altre attività finanziarie, solo i fondi comuni hanno registrato un incremento rispetto all'anno precedente. Il tasso medio sui prestiti bancari a breve termine è sceso dello 0,4%, ed è fissato al 6,5%. La qualità del credito è, nel complesso, peggiorata.