L'ECONOMIA delle
regioni italiane riprende vigore grazie alle esportazioni ed al trend positivo
del quadro internazionale.
E' il risultato dell'esame
del rapporto "Scenari delle
economie locali", elaborato dal Centro Studi di Unioncamere e analizzato il
2 luglio a Taormina dall'Unione italiana delle Camere di Commercio (Unioncamere)
in occasione della sua 119^ Assemblea, alla presenza dei rappresentanti di
tutte le Camere di Commercio, di quelle italiane all’estero ed estere in
Italia.
Esportazioni.
Nel 2004 la
spinta della domanda estera (+4,4%) dovrebbe ribaltare il risultato negativo
del 2003 (quando il nostro export chiuse a –5%), spingendo il Prodotto
interno lordo (PIL) verso quota +1,4%. Alla performance positiva dell’export
si dovrebbe aggiungere una decisa ripresa degli investimenti in macchinari
(+3,6%, contro il –4,9% dello scorso anno).
Sul fronte delle esportazioni forte impulso è atteso in particolare dalla
Cina. Le regioni italiane che più ne beneficeranno sono Liguria (7,8%),
Puglia (6,7%) e Campania (5,5%). Bene tutto il Mezzogiorno con l'eccezione
della Basilicata (-1,4%).
Debole l'Abruzzo (+1%), mentre ad esempio il vicino Molise registra
un +4,7 per cento.
Prodotto interno lordo. Secondo Unioncamere, la domanda estera (+4,4%) dovrebbe quindi spingere il
PIL a quota +1,4%: il valore più alto di questo indice dovrebbe aversi nel
Nord-Est (1,5%), seguito dal Nord-Ovest (1,4%) e da Centro e Meridione
(entrambi a +1,3%). L'Abruzzo è in linea con la media del Nord-Est
(+1,5%) ed uno +0,1 per cento sulla media nazionale.
Scenario di
previsione al 2007 per il PIL per l'Abruzzo.
Tassi di variazione in
percentuale su valori a prezzi costanti 1995:
Abruzzo. 2002: +0,2%; 2003: +0,3%; 2004: +1,5%; 2005: +2,9%;
2006: + 2,7%; 2007: +2,2%.
Investimenti in macchinari, impianti e mezzi di trasporto. Per gli
investimenti fissi, il Mezzogiorno col +4,0%, incalza da vicino il Nord-Est,
primo con il 4,1%. Per Unioncamere, l'Emilia Romagna e il Trentino Alto
Adige sono le regioni che nel 2004 potranno crescere di più (1,8%). Bene qui
anche l'Abruzzo, in crescita dell'1,5% insieme a Liguria e Umbria. Agli
ultimi posti Molise (0,9%) e
Calabria (0,7%).
Consumi.
In crescita, anche se contenuta,
l'impatto dei consumi delle famiglie: +1,8%, in crescita dello 0,8%
rispetto al 2003. Bene
Lombardia (2,2%), Veneto e Umbria (2%); in linea Emilia Romagna e Toscana.
Deludenti due regioni del Nord: Trentino (+1,3%) e Valle d'Aosta (+1,4%). Il
Mezzogiorno è al di sotto della media nazionale con Campania (+1,5%) e
Calabria (+1,6%).
L’occupazione.
Anche nel 2004
il mercato del lavoro dovrebbe continuare a presentare un andamento
soddisfacente. Per l’anno in corso si prevede una crescita delle unità di
lavoro pari allo 0,8% (superiore a quella dello scorso anno, quando fu dello
0,5%). Le migliori performance sono previste al Centro e nelle Isole. A
livello regionale, gli incrementi maggiori dell’indicatore si prevedono in
Molise (1,8%), Sicilia (1,6%) e Basilicata (1,5%). L'Abruzzo segue
col +1,4% per il 2004. Le variazioni più contenute dovrebbero registrarsi,
invece, in Piemonte e Lombardia (0,4%) ed Emilia Romagna (0,5%). Questa
dinamica si potrà tradurre in un graduale aumento del tasso di occupazione
specifico (15-64 anni), che passerebbe dal 56% del 2003 al 56,6% del 2004.
L’incremento occupazionale dovrebbe, inoltre, comportare una lieve discesa
del tasso di disoccupazione: dall’8,7% nel 2003 all’8,5% previsto per quest’anno. |