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RASSEGNA STAMPA - 2004

In un anno la forbice tra i costi a carico degli italiani è quasi raddoppiata (20 maggio 2004)
Banche, in Abruzzo e Molise i prestiti più cari d'Italia
La differenza tra Trento e L'Aquila è di ben 5 punti percentuali
di Neomisio Bonaventura
Chiedere un prestito in banca costa meno a una famiglia di Trento che a una dell'Aquila o di Campobasso: la differenza è di ben quasi 5 punti percentuali. Anche se il quadro complessivo evidenzia un decremento dei tassi dello 0,55% (dall'8,04% del settembre 2002 al 7,49% del 2003) la forbice tra i costi che devono sopportare le famiglie delle 20 regioni italiane è quasi raddoppiata considerando che a settembre del 2002 la differenza tra i due estremi della classifica era pari al 2,59%.
Ecco in dettaglio i dati che sono stati elaborati da Bipielle Ducato (gruppo Banca Popolare di Lodi) su fonte Bankitalia a settembre 2003: Trentino Alto Adige 6,18%, Lombardia 6,68%, Emilia Romagna 6,76%, Puglia 7,27%, Basilicata 7,38%, Lazio 7,78%, Liguria 7,83%, Veneto 7,86%, Piemonte 7,90%, Umbria 8,06%, Marche 8,13%, Friuli Venezia Giulia 8,38%, Sardegna 8,69%, Valle D'Aosta 8,77%, Toscana 9,01%, Calabria 9,13%, Sicilia 9,29%, Campania 9,40%, Abruzzo 10,04%, Molise 10,90%.
Il commento (N.B.)
In questa speciale classifica, dunque, l'Abruzzo ed il Molise hanno una niente affatto invidiabile "maglia nera": l'Abruzzo è al 19° posto, il Molise al 20°. E' davvero scandaloso e, probabilmente, l'Abruzzo sconta la colpa di non essere stato in grado di dotarsi di un Istituto di credito regionale, forte ed attento agli interessi dei cittadini abruzzesi. Questo tema era caro ad alcuni politici della "prima" Repubblica ed è poi stato dimenticato totalmente, visti i passaggi di mano a banche del Nord di molti degli istituti di credito regionali (Carispaq, Bls, Bpa, per citarne alcuni).
Le regioni settentrionali, tra le quali si è distinta la Liguria con una riduzione dell'1,22%, hanno registrato una flessione generalizzata con la sola eccezione della Val d'Aosta che ha evidenziato un aumento dello 0,71%. Processo inverso al Sud dove le uniche due regioni meridionali che hanno avuto riduzioni significative sono state la Sardegna (-1%) e la Basilicata (-0,81%). Il Molise in particolare ha fatto registrare il maggior aumento sia in termini assoluti (+3,18%), sia in termini relativi (+41,2% rispetto al tasso dell'anno precedente).