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RASSEGNA STAMPA - 2004 

L'Istat ha rilevato nel capoluogo di regione una crescita del 2,4% contro il 2% nazionale

(16 novembre 2004)

Prezzi al consumo, ad ottobre l'Aquila in lista nera
Istruzione, bevande, tabacchi e trasporti le voci che più hanno pesato
di Neomisio Bonaventura

ROMA - Ad ottobre 2004 i prezzi al consumo crescono più della media nazionale (+2%) in 7 capoluoghi di regione; tra questi, c'è anche la città dell'Aquila.
Secondo l'indagine mensile dell'ISTAT sulle variazioni degli indici dei prezzi al consumo, tra le 20 città capoluogo di regione nel mese di ottobre 2004 hanno visto crescere di più il tasso d'inflazione:
- Torino e Reggio Calabria, con una variazione annua dei prezzi del 2,5%;
- seguono L'Aquila e Napoli (più 2,4% per entrambe);
- ancora, Aosta e Potenza (più 2,2%);
- Cagliari (più 2,1%).
Col più 2% seguono Campobasso, Bari e Trento. Incrementi più moderati a Genova,Bologna e Ancona (+1,2%), Firenze, Perugia e Palermo (+1,5%) e Venezia (+1,6%). Milano e Trieste +1,7%, Roma +1,8%.

Nel mese di ottobre, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività comprensivo dei tabacchi è stato pari a 125,2 e ha registrato una variazione nulla rispetto al mese di settembre 2004 e una variazione di più 2,0 per cento rispetto ad un anno prima (ottobre 2003). Al netto dei tabacchi, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (pari a 125,0) ha presentato nel mese di ottobre 2004 una variazione congiunturale nulla e una variazione tendenziale di più 2,0 per cento.

Indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC)
Nel mese di ottobre 2004 gli aumenti congiunturali più significativi si sono verificati per i capitoli
Istruzione (più 2,0 per cento), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (più 0,8 per cento) e Abbigliamento e calzature (più 0,5 per cento); una variazione nulla si è verificata nel capitolo Trasporti; variazioni negative si sono registrate nei capitoli Servizi sanitari e spese per la salute (meno 1,0 per cento), Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (meno 0,7 per cento), Comunicazioni e Ricreazione, spettacoli e cultura (meno 0,5 per cento per entrambi) e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (meno 0,2 per cento).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati nei capitoli
Bevande alcoliche e tabacchi (più 7,2 per cento), Trasporti (più 3,9 per cento) e Istruzione (più 3,5 per cento). Una variazione tendenziale negativa si è verificata nel capitolo Comunicazioni (meno 5,6 per cento).

Indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI)
Gli aumenti congiunturali più consistenti si sono verificati nei capitoli Istruzione (più 2,0 per cento), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (più 0,8 per cento) e Abbigliamento e calzature (più 0,6 per cento); variazioni nulle si sono verificate nei capitoli Mobili, articoli e servizi per la casa e Trasporti; variazioni negative hanno riguardato i capitoli Servizi sanitari e spese per la salute (meno 1,0 per cento), Comunicazioni (meno 0,7 per cento), Ricreazione, spettacoli e
cultura (meno 0,5 per cento), Alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (meno 0,4 per cento) e Prodotti alimentari e bevande analcoliche (meno 0,2 per cento). Gli aumenti tendenziali più marcati si segnalano per i capitoli Bevande alcoliche e tabacchi (più 7,5 per cento), Trasporti (più 4,1 per cento) e Istruzione (più 3,4 per cento); una variazione negativa si è registrata nel capitolo Comunicazioni (meno 6,2 per cento).