Nel 2004 in Abruzzo sono
divenuti 125 i Comuni, su 305, che si sono espressi contro il biotech nei
campi, adottando quindi, delibere per dichiarare la loro agricoltura
Ogm-free; in percentuale sono il 41% dei Comuni abruzzesi. In provincia di
Pescara la percentuale sale al 56% in quanto sono 26 i Comuni che hanno
ufficialmente deliberato il loro territorio Ogm-free.
I dati sono della Coldiretti e sono desunti dal notiziario on line. Un
Comune italiano su quattro si è dichiarato contro gli Ogm, avendo aderito
alla campagna "Liberi da Ogm" sostenuta dall'organizzazione:
sono in tutto 1856 i
Comuni italiani che hanno fatto la scelta di proteggere il proprio
territorio dalla contaminazione da organismi geneticamente modificati (Ogm),
che si sommano a 14 Regioni, 31 Province e 35
Comunità montane che hanno adottato o stanno per adottare delibere per
dichiarare il proprio territorio libero dal biotech nei campi".
Soddisfatta la Coldiretti nel tracciare il bilancio di
un anno cha ha portato un Comune italiano sui quattro ad esprimersi contro
gli Ogm: "Un risultato che mette in evidenza la
grande opposizione dei cittadini e delle Istituzioni regionali e
territoriali al biotech nei piatti del Made in Italy nell'interesse generale
dell'economia, dell'ambiente e dell'intera società". E non si tratterebbe
neppure di una
questione di schieramenti politici, dal momento che sono sette le regioni di
centrodestra e sette quelle di centrosinistra che si sono impegnate a
proteggere il proprio territorio dai rischi di contaminazione del biotech
nei campi a conferma del successo della campagna. Per il 2005 viene
auspicata una rapida approvazione del decreto legge approvato dal Consiglio
dei ministri per evitare inquinamenti dell'agricoltura tradizionale. Attualmente, il maggior numero di comuni "liberi da Ogm"
è in Piemonte (250) seguito dalla Campania
(196) mentre il Lazio è la regione che ha la percentuale più alta di comuni antitransgenici con il 44% del totale. |