ROMA -
“E’ un’aspirina per la broncopolmonite”.
Così il presidente dell’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti
Montani), Borghi, commenta l’iniziativa del ministro per gli Affari
regionali, La Loggia, di un disegno di legge riguardante l’incremento del
Fondo Nazionale per la Montagna, deliberato dal Consiglio dei Ministri e che
dovrebbe rimpinguare le casse del Fondo di circa 7 milioni di euro. La somma
è stata “salvata” dall’originaria dotazione di 22 milioni di euro annunciata
insieme al ministro Alemanno durante la Seconda Assemblea degli
Amministratori della Montagna. Il Fondo Nazionale per la Montagna è stato
fatto oggetto di attenzione da parte del decreto “taglia - spese”, che lo ha
dimezzato, portandolo dai 61 milioni di euro contemplati in origine a 30
milioni di euro. La “promessa” del Governo di riparare in sede di legge
Finanziaria non è stata, almeno per ora, mantenuta. "Non solo non vi è
attenzione nei confronti della aree montane, ma al Fondo Montagna viene
confermato il budget 'post-taglio'. L’azione promossa dal ministro è un
segnale positivo nei confronti delle Comunità montane, ma è solo un
palliativo se la finanza delle Comunità montane continuerà ad essere
circoscritta nel mortificante circuito della finanza derivata e perciò
sottoposta ogni anno alle esigenze di cassa dello Stato. In ogni caso
– conclude Borghi – ci auguriamo che la sensibilità di La Loggia possa
contagiare anche gli altri rappresentanti di Governo, finora sordi alle
esigenze della montagna italiana”.
Che cosa è l'UNCEM
Costituita nel 1952, è l'associazione cui aderiscono in Italia 356 Comunità
montane, 4.201 comuni classificati montani o parzialmente montani, oltre ad
alcune Amministrazioni provinciali e ad altri Enti operanti in montagna,
quali i Consorzi di Bacino Imbrifero, i Consorzi di bonifica e i Consorzi
forestali, per un territorio pari a circa il 54% di quello nazionale, ove
risiedono oltre 10 milioni di abitanti. |